
più o meno in questo periodo quando ero piccina iniziavo a scrivere la lista delle cose che mi occorrevano per la scuola.
ero molto precisa e accurata e mi divertivo un sacco ad aggiornarla giornalmente.
mi svegliavo la mattina e correvo ad appuntare nuove cose su quel foglietto bianco appeso alla porta, con mamma che strillava che dovevo fare colazione, tipo ora, e che dovevo muovermi o si faceva tardi, tipo ora.
aggiungevo cancellavo sistemavo anche con il supporto visivo di ritagli di giornale o disegni fatti da me.
poi puntualmente facevo un pasticcio ma in fondo lo sapevo e andava bene così.
va bene così.
tutto doveva essere perfetto per il primo giorno di scuola. e per i giorni a venire.
girellavo per casa con la cartella sulle spalle. quadrata e marrone, terribile, ma che mi sembrava così bella e mia.
e fingevo di scrivere su fogli bianchi con la penna nera. veloce e a casaccio come facevano i grandi. sempre con la cartella sulle spalle eh, per fare tutto anche per andare dal fornaio a prendere il pane. "o che fai con quella sulle spalle!?" "faccio le prove"
poi magari succedeva un pasticcio ma in fondo lo sapevo e andava bene così.
va bene così.
ora è lo stesso. come allora. scrivo liste. faccio le prove. mi perdo in mille pensieri. mi isolo nel mio mondo. un momento sono qui, un altro in francia quello dopo laggiù e quello dopo chissà.
ero molto precisa e accurata e mi divertivo un sacco ad aggiornarla giornalmente.
mi svegliavo la mattina e correvo ad appuntare nuove cose su quel foglietto bianco appeso alla porta, con mamma che strillava che dovevo fare colazione, tipo ora, e che dovevo muovermi o si faceva tardi, tipo ora.
aggiungevo cancellavo sistemavo anche con il supporto visivo di ritagli di giornale o disegni fatti da me.
poi puntualmente facevo un pasticcio ma in fondo lo sapevo e andava bene così.
va bene così.
tutto doveva essere perfetto per il primo giorno di scuola. e per i giorni a venire.
girellavo per casa con la cartella sulle spalle. quadrata e marrone, terribile, ma che mi sembrava così bella e mia.
e fingevo di scrivere su fogli bianchi con la penna nera. veloce e a casaccio come facevano i grandi. sempre con la cartella sulle spalle eh, per fare tutto anche per andare dal fornaio a prendere il pane. "o che fai con quella sulle spalle!?" "faccio le prove"
poi magari succedeva un pasticcio ma in fondo lo sapevo e andava bene così.
va bene così.
ora è lo stesso. come allora. scrivo liste. faccio le prove. mi perdo in mille pensieri. mi isolo nel mio mondo. un momento sono qui, un altro in francia quello dopo laggiù e quello dopo chissà.
mi godo le attese e provo a vivere l'adesso.
e fare.
e poi puntualmente anche se faccio pasticci, va bene così.
vado ad aggiornare la lista.
e poi puntualmente anche se faccio pasticci, va bene così.
vado ad aggiornare la lista.
[img: qui ]
4 commenti:
Da piccoli, ogni tanto, si imitano i grandi perchè è così che vorremmo essere.
Da grandi, ogni tanto, si imitano i piccoli perchè è così che vorremmo essere.
assolutissssimamente sì.
:)
lali.
ciao :) grazie per l'add su twitter, il tuo blog mi piace e poi ti piacciono i Beirut e stai leggendo le stesse cose che ho letto in questo periodo! wow! ti seguiro grazie ai Feed..
uh che piacere! grazie a te giulia:)
lali
Posta un commento